Il Kamasutra al tempo del Coronavirus

Roberto Moschini

a cura di Francesco Maria Orsolini

Dal 20 aprile al 20 maggio 2023
Orario: dal mercoledì al sabato, 17.00 – 19.30
Inaugurazione: Venerdì 20 Aprile
ore 18:00 Presentazione di Francesco Maria Orsolini, Auditorium POLIARTE, Via Valle Miano 41
ore 18.30 Galleria d’Arte Puccini, Via Matteotti, 31/A – Ancona

Il 20 aprile è stata presentata e poi inaugurata la mostra di Roberto Moschini Il Kāmasūtra al tempo del Coronavirus – Covid-19. Introdotta dal Direttore accademico Michele Capuani, la presentazione si è svolta alla POLIARTE di Ancona che ha raccolto l’eredità didattica e culturale del Centro Design CNIPA, dove Roberto Moschini ha svolto una pluridecennale attività di docenza, ricordata dall’allora Direttore Giordano Pierlorenzi.

Il curatore della mostra Francesco Maria Orsolini ha richiamato i tratti principali dell’attività artistica di Roberto Moschini, esploratore instancabile di suggestioni visive nello spazio e nel tempo, ricercatore appassionato di quei tratti comuni che caratterizzano i miti e le cosmogonie, nelle fasi più arcaiche della civiltà e alle più diverse latitudini del pianeta.

Questa sua ricerca di universalità e di una visione armoniosa tra l’uomo e il mondo, che sono alimentate soprattutto dal buddismo e dalle culture dell’Estremo Oriente, non sono venute a mancare nemmeno nell’ultima prova creativa affrontata dall’artista nella sua vita, quella ispirata alla pandemia e documentata nella mostra.

L’oscillazione tra Amore e Distruzione, l’orizzonte apocalittico nel rapporto tra l’uomo e il resto della natura, che la pandemia ha prefigurato come possibile, non si riflettono nell’immaginario di Roberto Moschini con tratti drammatici univoci. Il flusso del divenire e la compresenza degli elementi primari-costitutivi del mondo vivente, come degli agenti infettivi che lo mettono in questione, appaiono in una continua trasfigurazione e metamorfosi, visibili attraverso la leggerezza e le trasparenze dell’acquarello su tela. Anche la figura umana viene replicata nella sua aspirazione alla classicità, associata ad una dimensione edenica che non dichiara la sua collocazione temporale, se ai primordi, piuttosto che al termine dell’Antropocene.

La presentazione della mostra si è conclusa con la donazione dell’opera Il dolce suono delle acque, che Aicha Djennane ha offerto alla POLIARTE interpretando la volontà e il desiderio del marito, affinché l’Istituto in cui aveva prestato la sua opera di artista e di sensibile didatta conservasse viva la sua memoria.

Infine, il maestro Marco Agostinelli, nonché nipote di Roberto Moschini, ha eseguito una parte della sua composizione per flauto e re.corder Sulle tracce del sogno, un viatico quanto mai suggestivo per prendere

visione delle opere esposte alla Galleria Puccini, dove il pubblico in sala si è trasferito, accolto da Stefano Tonti e Paolo Benvenuti referenti dell’AMIA, l’Associazione Marchigiana di Iniziative Artistiche.

Roberto Moschini, 1937-2023

Pittore, scultore, incisore e poeta del visivo, Roberto Moschini è nato a Fabriano. Dopo gli studi conclusi nel 1959 all’Istituto d’Arte e scuola del Libro di Urbino, nel 1974 è vincitore di concorso per gli insegnamenti di “Educazione Visiva e “Disegno dal Vero”, che ha svolto presso gli Istituti d’Arte di Urbino, Spoleto, Bologna e al Centro Design CNIPA, oggi POLIARTE di Ancona. La ricerca artistica di Roberto Moschini è stata molto improntata dalla rivisitazione del surrealismo, unita alla fascinazione per i miti cosmogonici più antichi e per le loro espressioni visuali più varie, da quelle mediterranee del Vicino e Medio Oriente, a quelle buddiste dell’Estremo Oriente, dal Giappone al Tibet. A queste ultime ha dedicato studi e contatti diretti con testimoni importanti delle rispettive tradizioni culturali, artistiche e religiose, appassionandosi alla trattatistica di Padre Matteo Ricci, nonché ai saggi e ai racconti del più insigne esploratore ed orientalista italiano contemporaneo, il maceratese Giuseppe Tucci, fondatore nel 1933 dell’Istituto per il Medio ed Estremo Oriente.

Roberto Moschini ha realizzato numerosi dipinti murali, tra cui a Zona Flores in Uruguay, e a Fabriano, nell’atrio esterno del Teatro Gentile, intitolato L’Atrio dei Giganti, e alla Stazione ferroviaria della stessa città, in cui ha realizzato e allestito nel 2012 il grande mosaico Giano. Ha esposto in mostre personali e collettive nelle molte città, non solo italiane, tra cui Spalato, Dublino, Stoccolma, Nizza, Rouen, Aix-En-Provence, Washinton, S. Paolo del Brasile. Ha creato libri d’artista e opere editoriali fin dagli inizi degli anni ’60, anche conservate in alcune prestigiose biblioteche americane, tra le quali: Princenton Univerity Library, Getty Research Library, The New York Public Library… Tra le sue pubblicazioni si segnala, in particolare, La Presenza Inquietante – Romanzo Visivo di Roberto Moschini, pubblicato nel 1977 a Bologna da Alfa Edizioni, un’anticipazione sorprendente del graphic novel, con una trama narrativa che si snoda tra flashback autobiografici, citazioni transmediali, poesia visiva, arte grafica, fotomontaggi di stampo surrealista, cromatismi accesi della psichedelia pop e underground . Nella presentazione dell’opera, Federico Fellini ha scritto: “Mi mostrano tante cose, come se potessi tutte capirle e mettere sotto a ciascuna un imprimatur. Ho imparato a resistere: dico alla gente che faccio il regista e basta; risparmiando, così, tempo e brutte figure. Ma siccome non ho idee perentorie e sono anzi molto portato a smentirle, mi prendo ogni tanto la soddisfazione dell’incoerenza. Cosa che, per Roberto Moschini, faccio con un piacere particolare: dichiarando, qui, che non solo ho visto-letto il suo libro, ma che la sua “fatica” (i critici dicono così, no?) valeva la pena che la facesse tutta quanta”.

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