Omar Galliani

Le tentazioni del disegno

A cura di Stefano Papetti

Dal 10 dicembre 2021 al 29 gennaio 2022 Orario: dal mercoledì al sabato, 17.00 – 19.30
Inaugurazione: Venerdì 10 dicembre
ore 16.30 Presentazione di Stefano Papetti Aula A2 – Facoltà di Economia, Università Politecnica delle Marche (Villarey) ore 18.00 Galleria d’Arte Puccini, Via Matteotti, 31/A – Ancona.

A conclusione di un’intensa e qualificata attività espositiva annuale, come è sempre stato nella storica tradizione pluridecennale della Galleria d’Arte Puccini di Via Matteotti 31/A ad Ancona, viene presentata un’inedita mostra di grande prestigio e notevole qualità artistica di opere di Omar Galliani, autore di levatura internazionale riconosciuto quale erede indiscusso della grande tradizione del “disegno italiano”, dai maestri rinascimentali alla contemporaneità.
L’inaugurazione sarà preceduta da un incontro aperto al pubblico con Stefano Papetti, curatore della mostra, alla presenza dell’artista, presso l’Aula A2 della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche nella sede di Villarey, che ha gentilmente concesso lo spazio al fine di qualificare l’ospitalità di una così significativa iniziativa nella città di Ancona (esibizione del Green Pass e prenotazione alla e-mail: amia.gpuccini@gmail.com).
Primo tra gli artisti contemporanei ad essere invitato ad esporre al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze nel 2008, Galliani è stato protagonista a tre Biennali di Venezia ed ha esposto nei più importanti musei italiani ed internazionali da Torino a Bologna, da Milano a Catanzaro, da New York a Mosca, passando per la Cina, quando dal 2006 al 2008 la mostra Disegno Italiano viene ospitata nei principali Musei d’Arte nazionali cinesi e alla Galleria Schoeni di Hong Kong.
L’opera di Galliani si snoda tra il piccolo formato e i monumentali disegni eseguiti a grafite o carboncino, su materiali chiari, talvolta impreziositi dall’utilizzo del colore rosso con rimandi anatomici, vegetali o religiosi. L’uso dello sfumato si fonde in armonia con i tratti neri e profondi dei suoi ritratti femminili che, immersi tra penombra e luce, tra sensualità e distacco vivono sotto un velo di mistero nel perenne contrasto tra bianco e nero, dualità eterna sulla quale l’artista si esprime.
Sono queste, tra soggetti ed elaborazioni formali, le opere presenti in mostra, nella dimensione esemplare in cui l’artista emiliano coniuga la personale, raffinata ed originale interpretazione figurativa anche dei capolavori della storia dell’arte, che svela le peculiarità dell’opera di Galliani, quale esponente di una figurazione contemporanea che si connota in una classicità differita di una inedita sensibilità contemporanea.
Come scrive Stefano Papetti nel testo in catalogo: “La lunga frequentazione con i grandi maestri del Rinascimento alimentata dall’aver lungamente vissuto ad Urbino, la città ideale nella quale si possono ancora assaporare l’armonia e la bellezza ideale cercate dagli artisti del passato, ha portato Galliani a dare compimento ad una naturale inclinazione al disegno che lo ha condotto a ripercorrere la tradizione tosco- romana fondata sul primato dell’esercizio grafico. Se però per Botticelli, per Leonardo e per Raffaello il disegno preparatorio rappresentava soltanto la tappa iniziale di un lungo processo creativo che doveva poi portare alla realizzazione di opere caratterizzate da una straordinaria politezza formale che discendeva da quel lungo iter preparatorio, per Galliani il disegno rappresenta non il punto di partenza ma quello di arrivo. Il disegno basta a se stesso …. Nel disegno l’opera è già compiuta e non necessità di ulteriori passaggi.”
In collaborazione con:
Regione Marche – Assessorato alla Cultura; Accademia di Belle Arti Poliarte Design di Ancona

Omar Galliani – biografia essenziale

Nato a Montecchio Emilia (Re) nel 1954, si diploma all’Accademia di belle Arti di Bologna dove, nel 1977, nasce il suo percorso espositivo presso la galleria “Studio G7 “. Docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Galliani è certamente uno dei più importanti interpreti dell’eredità lasciata dalla tradizione rinascimentale italiana, pur nel suo essere innovativo e contemporaneo. Le sue opere sono principalmente monumentali, disegni eseguiti a grafite o carboncino, su legno di pioppo o carte diverse, talvolta impreziosite dall’utilizzo da un pigmento rosso dove rimandi anatomici, vegetali o religiosi si attraversano generando ibridazioni in cui significati alchemici si inseriscono in quotidianità allusive. L’uso dello sfumato si fonde in armonia con i tratti neri e profondi dei volti femminili che, immersi tra penombra e luce, tra sensualità e distacco vivono sotto un velo di mistero nel perenne contrasto tra bianco e nero, dualità eterna sulla quale l’artista si esprime con queste parole: “Le opere che amo di più le ho disegnate di notte. A volte la luce è troppo forte e gli occhi non vedono più ciò che vuoi vedere”. La definizione di Galliani quale erede della grande tradizione del disegno italiano è peraltro certificata dall’invito ad esporre, per primo tra i contemporanei, al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze (2008), per la sua capacità di confrontarsi con personalità artistiche più illustri del passato. Nei suoi 40 anni di attività ricordiamo tra le sue più importanti partecipazioni a mostre personali e collettive: E’ invitato alla prima edizione della Triennale del Disegno tenutasi a Norimberga nel 1979 dove riceve il prestigioso “Faber Castell prize“. Nel 1980 Flavio Caroli lo invita a “Nuova Immagine”, alla Triennale di Milano. Viene invitato a due Quadriennali di Roma nel 1986 e in quella del 1996 dove la Camera dei Deputati acquisisce l’opera “Disegno” dedicandogli l’anno successivo una personale a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 1990 la New York University (U.S.A.) presenta nei propri spazi “Feminen Countenances” acquisendo l’opera “In Rame “. Partecipa a tre edizioni della Biennale di Venezia (1982-1986) e quella del 1984 con una sala personale a cura di Maurizio Calvesi e alle Biennali di San Paolo del Brasile (1981), di Parigi (1982), di Tokyo (1982), di Praga nel 2003 a quelle di Pechino nel 2003 vinta ad aexequo con Georg Baselitz, nella Biennale del 2005 gli viene dedicata una sala personale, in quella del 2017 il M.O.C.A. di Pechino acquisisce l’opera “Disegno Siamese”. Nel 2005, all’Archivio di Stato di Torino, presenta Il Grande Disegno Italiano. Dal 2006 al 2008 la mostra Disegno Italiano viene ospitata nei principali Musei d’Arte Contemporanea in Cina: Pechino, Shangai, Xian, Nanchino, Jinan, Chengdu, Dalian, Hangzhou, Ningbo, Tientsin e alla Galleria Schoeni di Hong Kong. Nel 2010 a Saint Etienne al “Musee D’Art Moderne” si inaugura “Dans mon tiroir à dessins” a cura di Lorànd Hegyi. A luglio 2012 inaugura il 58° Festival Puccini, mentre a settembre sarà allo State Museum di Mosca con l’affascinante mostra The Russian Soul. Sempre nel 2012 Il CAFA Art Museum di Pechino gli dedica una personale “The Male /The Female. Nel 2014 la “GAM” di Torino presenta “Omar Galliani / L’Opera al Nero” a cura di Danilo Eccher.Nel 2017 “Gallerie d’Italia” Banca Intesa San Paolo inaugura la personale “Intorno a Caravaggio”. Nel 2018 il direttore degli Uffizi Eike Schmidt lo invita a realizzare il proprio autoritratto per la raccolta medicea di autoritratti da Raffaello ai contemporanei, nello stesso anno l’opera viene presentata all’Auditorium Vasari. Il CIAC di Foligno gli dedica una monografica dal titolo “Il Corpo del Disegno “ a cura di Italo Tomassoni.La presenza artistica di Galliani non si spegne anzi emerge significativamente anche nel periodo pandemico nella personale Il disegno non ha tempo, a cura di Vera Gosti, al Museo MARCA di Catanzaro (2021) e nella personale Da e per Raffaello presso la Galleria delle Arti di Città di Castello (2021), che presenta un confronto inedito tra il Maestro urbinate e il Maestro del disegno italiano, entrambi poco più che ventenni, e l’esposizione di una selezione di opere giovanili di Omar Galliani mai presentate prima. Significativa anche la mostra Baci rubati/Covid19 (2021) ospitata alla Tornabuoni Arte di Firenze nella quale l’artista propone sessanta disegni a comporre un mosaico, a matita su tela, formato da frammenti di baci, carezze, abbracci smarriti durante il lockdown. Galliani è inoltre presente con la mostra Self Reflection, presso The Art Museum Riga Bourse, per una riflessione sull’autoritratto al fianco di Roberto Puglisi e di un maestro del passato, il Tintoretto in collaborazione con la Galleria Nazionale degli Uffizi. Oltre ai numerosissimi cataloghi dedicati alle sue opere, la sua arte gode di un’ampia bio/bibliografia, video, recensioni consultabili sul sito: www.omargalliani.com.

SCARICA IL COMUNICATO STAMPA